Napoli cornuta e mazziata.
Non bastavano i vandali della stazione e la prossima stangata. Ora c'è anche lo sfogo di Aurelio De Laurentiis ad agitare il sonno dei tifosi.
Meno di quattro anni fa in serie C, oggi in Europa e con una squadra piena di giovani campioni con la minaccia che il presidente vada via. «Non mi faccio intimorire da pochi facinorosi che nulla hanno a che vedere con il calcio ma se lo Stato non dovesse mettere in campo leggi adeguate potrei anche salutare».
La bomba esplode. Pochi minuti e si allarga in tutta Napoli.
Il tam tam invade radio, blog e siti internet. La dichiarazione arriva anche sul tavolo di chi degli investimenti si preoccupa ogni giorno: il presidente dell'Unione Industriali Gianni Lettieri. Già si fa fatica a trovare imprenditori che vogliano investire in questa città. Uno ce n'era e lo lasciamo anche scappare. «Mi auguro - dice il presidente degli industriali - che il presidente De Laurentiis prosegua il suo apprezzabile impegno per riportare la squadra di calcio napoletana ai massimi livelli.
I fatti di domenica scorsa sono gravi, ma non possono essere imputati alla responsabilità della Società Calcio Napoli». E le accuse allo Stato? La richiesta di tutelare chi investe? «Quando De Laurentiis chiama in causa lo Stato ha ragione, c'è da chiedersi per quale motivo i tifosi, dopo quello che avevano fatto a Napoli, non siano stati fermati all'arrivo in stazione a Roma, prima di arrivare all'Olimpico».
Nel nome dell'azzurro imprenditori e sindacati, per una volta sono dalla stessa parte. «È un momento di amarezza - riflette il sindacalista Michele Gravano - e mi auguro che il presidente non lasci la squadra. Certo quello di domenica è stato un brutto colpo.
In primo luogo per la società che aveva fatto un appello ai tifosi e poi per noi che viviamo questa profonda passione». Da Coverciano Ciro Ferrara, ieri capitano del Napoli, oggi assistente del suo mentore nella Nazionale Campione del Mondo, sottolinea: «La mia città non ha bisogno di fatti di questo tipo, mi dispiace anche perché alla fine purtroppo pagherà la gente perbene. E credo sia una brutta tegola anche per il Napoli Calcio e De Laurentiis che è riuscito a riportare la squadra in Europa».
Salvaguardare i tifosi perbene è anche la preoccupazione dell'assessore comunale allo sport Alfredo Ponticelli: «Comprendo e condivido le preoccupazioni di De Laurentiis, che sta facendo tanto per il calcio a Napoli. Al ministro Maroni dico che non si può impedire alle persone perbene di andare in trasferta. Bisogna isolare e colpire solo i violenti». Come novella Marianne, pronta a salire sulle barricate per difendere i valori degli sportivi veri, Maria Mazza, si erge a paladina di De Laurentiis: «Bisogna sostenerlo perché ha creduto nel progetto Napoli prima di tutto con il cuore.
Non è giusto che, a causa di alcuni vandali, chi va allo stadio tranquillamente debba sempre rimetterci». Partite a porte chiuse? Punizione eccessiva, anche se l'attore Alessandro Siani ha una proposta per Maroni: «Non ci faccia andare più in trasferta, ma giochiamo andata e ritorno sempre in casa».
Fonte "Il Mattino"
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